Charles Dickens e William M. Thackeray sono i due grandi nomi che si ritrovano tutt’ora spesso a contendere il titolo di padre della letteratura vittoriana. Eppure, troppo di rado si parla della terribile lite che li vide protagonisti nel 1858 al prestigioso Garrick club (di cui vi ho parlato in un recente articolo).
Ma che cosa stava accadendo nel 1858?
Dickens era la star indiscussa da decenni ormai, tuttavia il successo di Vanity Fair aveva reso Thackeray il suo principale avversario. Per un decennio circa i due furono capaci di mantenere, almeno all’apparenza, una certa cordialità. Vi furono senz’altro numerosi battibecchi, come ci si potrebbe aspettare tra due colleghi di un simile calibro, ma fu solo nel 1858 che la corda arrivò a spezzarsi.
Dickens aveva da poco deciso di separarsi dalla moglie dopo ben 22 anni di matrimonio e 10 figli, poiché si era infatuato di Ellen Ternan, un’attrice di 27 anni più giovane. Lasciò la moglie in maniera alquanto brutale e immediatamente si preoccupò di redigere una dichiarazione e pubblicarla sulla sua rivista Household Words. Si trattava di un testo vago, seppur dal tono assai cerimonioso, che oggi potrebbe ricordarci quei post polemici che ogni tanto ci capita di scorgere su Facebook, in cui un utente indispettito si scaglia contro non si sa bene chi, per non si sa bene che cosa. Ovviamente Dickens s’augurava che la sua dichiarazione avrebbe calmato le acque, quando in realtà non fece altro che portare la questione sotto il naso di tutti.
Come se non bastasse, l’ennesimo stadio della sua follia lo portò a pretendere che quella stessa dichiarazione venisse pubblicata anche sulla rivista Punch, una pubblicazione di stampo satirico che mai si sarebbe prestata a uno scopo simile. Per fortuna i proprietari e l’editore del Punch si dimostrarono persone ragionevoli e si rifiutarono.
E qua entra in scena Thackeray.
Da lungo tempo ormai Thackeray non scriveva più per il Punch, ma continuava a frequentare la redazione del giornale, partecipando a degli incontri con cadenza settimanale. Probabilmente fu proprio durante una di quelle riunioni che gli arrivarono all’orecchio le vicende domestiche di Dickens, come pure la sua ira funesta nei confronti della redazione del Punch.
Un bel pomeriggio, mentre Thackeray si trovava al Garrick Club di cui anche Dickens era membro, sentì qualcun altro accennare alla questione e affermare che Dickens stesse lasciando la moglie poiché intratteneva una relazione con la sorella della moglie, Georgina Hogarth. A quel punto lo scrittore commise il gravissimo errore di controbattere, specificando che in realtà non si trattava della cognata ma di una persona totalmente esterna alla famiglia, che si vociferava fosse un’attrice.
Quando il fatto venne riportato a Dickens, non gli balzò minimamente in mente l’idea che Thackeray lo stesse difendendo dall’accusa di incesto che si sarebbe rivelata fatale per un uomo nella sua posizione, ma si concentrò solamente sul fatto che Thackeray stesse in qualche modo infangando il suo buon nome e si fosse intromesso in faccende che non gli riguardavano. Dobbiamo ovviamente specificare che non vi sono prove ad oggi che la relazione tra Dickens e l’attrice Ellen Ternan fosse del genere che ci immaginiamo ma va anche detto che furono pochissime le persone a prendere le parti Dickens in quel periodo.
Tra queste, un tale Edmund Yates.
Edmund Yates era un ragazzo di 27 anni, agli albori di una carriera da giornalista, entrato nel Garrick Club non per i traguardi raggiunti personalmente ma poiché figlio di un’attrice particolarmente acclamata e molto ammirata anche da Dickens e Thackeray. Egli aveva quindi tutto l’interesse a guadagnarsi il favore di Dickens e non perdeva occasione per lusingarlo. Ogni volta che gli era possibile, scriveva recensioni estremamente positive sui suoi libri, sulle sue esibizioni pubbliche e addirittura sulle sue vicende domestiche. E per guadagnarsi ufficialmente il suo favore, Yates pubblicò un articolo davvero sgradevole nei confronti di Thackeray.
Si trattava di un articolo indecoroso in cui lo attaccava per il suo aspetto fisico, per il suo portamento, il suo cinismo, e accusava addirittura alcune delle sue opere di essere prive di una vera trama. Affermava che gli scritti di Thackeray non fossero mai stati apprezzati “neppure dalla classe media” e commise il fatale errore di far riferimento ad alcune discussioni che poteva aver sentito soltanto all’interno del Garrick Club, violando così il principio di estrema riservatezza del club.
Thackeray era un gentiluomo e un affronto del genere non poteva assolutamente tollerarlo. Gli scrisse in tono pacato, esprimendo la sua indignazione specialmente poiché quelle parole erano state scritte da qualcuno che più e più volte gli aveva stretto la mano da amico, e per il quale in più occasioni aveva speso una parola buona.
Yates a questo punto doveva replicare, ma prima di inviare la sua lettera decise di chiedere consiglio a Dickens, proprio nei giorni in cui la sua rabbia contro Thackeray era alle stelle. Così a Dickens venne in mente di sfruttare l’occasione per ferire Thackeray indirettamente e senza doversi esporre apertamente. Convinse Yates a evitare di scrivere una lettera feroce in risposta a Thackeray e a rimpiazzarla con un biglietto molto breve in cui andava dritto al punto e in cui affermava solennemente che non aveva alcuna intenzione di scusarsi.
A questo punto Thackeray, che aveva fiutato lo zampino di Dickens, decise di mettere la vicenda nelle mani del direttivo del Garrick Club, ritenendo che l’impiego di conversazioni private udite all’interno del club per scopi pubblici rappresentasse una seria minaccia per tutti i soci.
Yates si trovò così di fronte al direttivo, e sempre su consiglio di Dickens dichiarò prima che il club non avesse nulla a che fare con l’accaduto, poi mise in dubbio il buon gusto della commissione e infine intimò che in nessun caso si sarebbe scusato.
Il 26 giugno nel 1858 il direttivo si riunì e deliberò – non ci stupisce – a favore di Thackeray: Yates avrebbe dovuto scusarsi oppure uscire dal club. ll giovane rimase fermo nella sua posizione e continuò a rifiutare di compiere qualsiasi mossa, venne quindi indetta un’assemblea in cui soci votarono per allontanarlo definitivamente dal Garrick.
A questo punto Dickens lo convinse a coinvolgere un avvocato per dichiarare illegale il provvedimento della commissione, ma mosse un passo falso: scrisse personalmente a Thackeray per proporgli un patteggiamento, chiedendogli poi di bruciare la sua lettera una volta letta, il che era in sostanza un’ammissione del tuo segreto supporto verso Yates.
Dopo l’espulsione di Thackeray, Dickens decise di dimettersi, indignato e offeso.
Tuttavia, la questione non si risolse mai. I battibecchi proseguirono con altri articoli, altre lettere, altre proteste. Il silenzio tra Dickens e Thackeray si protrasse per ben 5 anni, fino al 1863. Pare che i due s’incrociarono all’entrata di un altro club, l’Athenaeum, e di nuovo finalmente si strinsero la mano. Poche settimane dopo, Thackeray morì.
Ci piace pensare che il destino abbia voluto far ritrovare i due più grandi della letteratura prima che fosse troppo tardi.
FONTI:
- Dickens versus Thackeray: The Garrick Club Affair, di N. Ray Gordon
- Sito ufficiale del Garrick club
- A room of his own – A literary-cultural study of Victorian clubland, di Barbara Black