Questo articolo è stato scritto da un autore esterno, Luca Gandolfi: Appassionato di lettere, classicità e archeologia, è dal 2014 insegnante di Letteratura Inglese e Francese presso il Circolo Filologico Milanese e da oltre 20 anni tiene seminari dedicati a scrittori europei e americani. Ha pubblicato per la Hemingway Society e collaborato a diversi progetti letterari, tra cui la recente traduzione di Domestic manners of the Americans, di Frances Trollope.
Quando si parla di scrittrici inglesi dell’Ottocento sono pochi i nomi che vengono in mente: Jane Austen, le sorelle Brontë, George Eliot ed Elizabeth Gaskell. Eppure erano molte di più, diverse delle quali scomparse dagli scaffali delle librerie nonostante risultino ancora oggi ottime pittrici del proprio tempo e in grado di regalarci letture indimenticabili. Una di queste è Frances Milton Trollope (1779-1863).
Frances Trollope: la giovinezza
Quasi coetanea di Jane Austen (è di appena quattro anni più giovane), Frances Trollope nasce nella famiglia di un ecclesiastico di campagna vicino a Bristol. Il mondo di provincia a cui appartiene ben si adatta al genere domestic novel in voga a metà Ottocento: canoniche, squires, dottori di provincia e intrallazzi matrimoniali fanno spesso capolino nei suoi romanzi, trasferendosi poi al figlio Anthony, che se ne fa il campione indiscusso nel panorama narrativo inglese. Di questo Anthony Trollope deve molto alla madre: è lei, infatti, a sconsigliargli il genere storico, cui sta iniziando a dedicarsi come scrittore alle prime opere, e a indirizzarlo verso il genere più di moda.
In casa Milton si leggono i classici italiani, inglesi e francesi e si dibattono le questioni letterarie calde alla fine del Settecento: una su tutte quella dei Rowley Poems di Thomas Chatterton, uno dei più clamorosi casi di falso letterario della storia.
Frances Trollope: i salotti letterari
Nel 1803 Frances Milton si trasferisce a Londra con il fratello e la sorella e nel 1809 sposa l’avvocato Thomas Anthony Trollope. A Londra, negli anni ‘10 e ‘20, ha modo di allargare le proprie conoscenze letterarie, di aprire un salotto e di organizzare un viaggio a Parigi, dove conosce Lafayette, Fenimore Cooper e Washington Irving. Il suo salotto londinese si arricchisce di intellettuali sia inglesi, sia espatriati dal continente; e naturalmente di Neptune, il terranova che fa la sua comparsa anche nel romanzo One fault.
Frances Trollope: il viaggio in America
Nel 1827, da un lato per promuovere l’educazione degli afro-americani e per la creazione di una comunità per gli schiavi liberati, dall’altro per fondare un bazaar che possa risollevare le fortune di famiglia, sempre più compromesse dai fallimenti economici di un marito erudito e in preda alla depressione, parte con l’amica Frances Wright, pupilla di Lafayette, due figli e il pittore francese Auguste Hervieu per gli Stati Uniti. L’impresa americana si rivela fallimentare, ma ciò che vede negli Stati Uniti le permette, al proprio ritorno, di scrivere Domestic manners of the Americans, il libro che le cambia la vita e la lancia come autrice nel mondo letterario.
Si tratta di un ritratto satirico e impietoso della frontiera, dove Trollope vede grossolanità, fanatismo religioso e un odiato schiavismo, contro il quale continua a scrivere narrativa anche negli anni successivi.
Frances Trollope: il successo
Il libro ha un enorme successo, che le vale applausi e censure sia dai mondi culturale e politico sia dai lettori comuni. Viene coniato il verbo To Trollopize, con il significato di satireggiare aspramente. All’età di 53 anni Frances Trollope inizia la propria carriera di scrittrice di successo, grazie alla quale diventa punto di riferimento per autori ed editori nei successivi trent’anni di vita. E la scrittura è una passione che trasmette a tutti i figli, autori anch’essi di almeno un romanzo a testa.
Accanto ai libri di viaggio, che continua a pubblicare almeno per i primi anni e che, comunque, non hanno lo stesso successo di Domestic Manners non avendo la stessa natura di reportage critico, ci sono le decine di romanzi che costituiscono la parte più interessante della sua produzione. I suoi generi sono il romanzo sociale, che la pone in diretto contatto con Dickens nel momento in cui entrambi attaccano il lavoro minorile e le workhouse, il fashionable novel, genere spesso indistinguibile dal domestic novel, dove tra Londra e provincia si mescolano l’aristocrazia e la gentry, e la satira; a quest’ultimo genere appartiene, con il ciclo della vedova Barnaby, la prima serie di romanzi organizzata in trilogia che sia stata scritta: The widow Barnaby, The widow married, The Barnabys in America.
Frances Trollope: il declino
Purtroppo la sua vita privata non è altrettanto felice quanto la sua carriera: Trollope è destinata a perdere il marito e tutti i figli, tranne i due romanzieri Thomas Adolphus e Anthony.
Dopo il 1843 si trasferisce a vivere definitivamente a Firenze con il figlio Thomas Adolphus. Qui continua a scrivere romanzi e il suo salotto, presso il Villino Trollope nell’attuale Piazza Indipendenza, questa volta ospita scrittori inglesi del pieno vittorianesimo come i Browing e George Eliot, che proprio qui scrive il suo romanzo storico d’ambiente fiorentino rinascimentale Romola.
Muore nel 1863, ma sono ormai alcuni anni (l’ultimo romanzo, Fashionable Life: or Paris and London, è del 1856) che la memoria a breve termine e la capacità di tener ferma la penna sulla carta l’hanno progressivamente abbandonata. Attualmente è sepolta nel cimitero inglese di Firenze.
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE: