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In libreria il Vol. 2 dell’epistolario di Charles Dickens

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Oggi arriva nelle librerie italiane e in tutti gli store online il secondo volume dell’epistolario di Charles Dickens che ho tradotto e curato per ABEditore. Lo ammetto, ho cercato un modo più fantasioso ed emozionante di aprire questo articolo, ma la verità è che nulla potrebbe suonarmi più emozionante del sapere che il mio lavoro di anni arrivi finalmente a compimento e raggiunga le mani di tutti gli appassionati che avranno voglia di rituffarsi in questo viaggio speciale nell’epoca vittoriana – con me ma soprattutto con l’immenso Dickens.

In occasione dell’uscita del primo volume vi avevo già introdotto al dietro le quinte delle mie fatiche. Si tratta di un progetto nato quasi per caso, sbocciato a poco a poco dalla consapevolezza che l’unico modo per comprendere davvero l’essenza di Dickens, fosse quello di dare a lui la parola. Nessuno si era lanciato in questa impresa prima: esistevano alcuni brevi epistolari tematici, ma nessuno era mai stato folle abbastanza da ricercare, decifrare, trascrivere e tradurre a partire da un corpo totale di ben 15.000 lettere.

Arrivata a questo punto del viaggio, mi sento però in dovere di lanciarvi un piccolo avvertimento: se il primo volume vi ha fatto amare Dickens, è molto probabile che questo secondo ve lo farà odiare. La scelta di una copertina nera, che si accosta ai dettagli dorati creando un aspetto regale e pomposo, non è casuale. La figura di Dickens dalla stesura di David Copperfield in poi si fa più tetra, più complessa, più folle, più spietata. Spesse volte, lavorando ad alcuni dei capitoli più sconcertanti, ho fatto fatica a reggere alta e fiera lo stendardo dickensiano, ma mi ha sempre salvata il continuo rivolgermi il monito di compiere ogni sforzo per mai ergermi a giudice delle stranezze del genio, rimanendo osservatore distaccato, semplice portavoce delle mille sfumature di un quadro completo e complesso come quello di Charles Dickens.

Ciò detto, volevo lasciare qui una piccola nota relativa alla presentazione al Salone Internazionale del Libro di Torino. Siete stati tantissimi e mi avete riempito il cuore d’orgoglio. La sala era piena e purtroppo molti non sono riusciti a entrare, ma vi assicuro che ho sentito l’energia di ognuno di voi. E mentre per i dettagli e le foto vi lascio a un post dedicato sul mio account Instagram (per leggerlo potete cliccare qui), in questa sede mi sento di ripetere un grande grazie a chiunque abbia contribuito a rendere questo libro realtà, dalle biblioteche come la Free Library of Philadelphia, la New York Public Library, la Huntington Library, il Dartmouth College, la Beinecke Library dell’Università di Yale, la Houghton Library dell’Università di Harvard e la British Library, a tutti voi che mi avete incoraggiata ogni giorno sui social. E anche questa volta la mia immensa gratitudine va al Comandante Mark Charles Dickens, attuale detentore dell’eredità letteraria di Dickens, per aver dato il suo benestare alla pubblicazione del volume.

Se leggerete Charles Dickens: Una vita in lettere, non esitate a farmelo sapere su Instagram oppure su Facebook. O anche via e-mail se preferite! Intanto vi lascio con la sinossi ufficiale e i link per l’acquisto e vi do appuntamento tra le pagine.

Al termine della pubblicazione di “David Copperfield” il successo di Charles Dickens era universale, eppure questo secondo volume epistolare, inedito in italiano, dipinge l’affresco di un demone irrequieto che esplode e si sgretola fra le righe. Pare quasi che lo scrittore ripercorra a ritroso la prima metà della sua vita: ritrova gli amori, rivisita i luoghi, torna in Italia e in America, eppure il suo sguardo è cambiato. Non solo ora Dickens osserva il suo pubblico dall’alto dei palcoscenici di mezzo mondo ma con ogni lettera tradisce anche un sentire mutato, forgiato da sotterfugi amorosi, telegrammi in codice, un fisico logoro, eredi indegni e una consorte incapace. Una corrispondenza che incarna l’essenza di un’epoca e irradia della tipica vivacità dickensiana le grandi icone del tempo, da Abraham Lincoln a Hans Christian Andersen.

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Sei sul blog di Laura Bartoli

Da anni studio, colleziono e traduco Charles Dickens. Sono una digital strategist appassionata di libri antichi e viaggio alla ricerca dei luoghi dove il tempo si è fermato all’età vittoriana. Clicca qui per conoscermi meglio!